Critica della Ragion Pratica: antirelativismo e libertà

Filosofia — 22 October 2025


📚 Kant e il problema del relativismo in etica


🏛 Context & Background

Questa lezione affronta il compito centrale della filosofia morale kantiana: fondare la ragion pratica su un principio universale, puro e indipendente dall'esperienza sensibile. Si confrontano qui le esigenze di universalità e necessità dell'etica con il diffuso relativismo morale (soggettivista e culturalista), si richiamano le radici storiche del relativismo (i sofisti, Protagora) e si valuta criticamente l'alternativa utilitarista/pragmatica come «antidoto» alla relatività morale.


🔑 Key Concepts & Developments

✨ Il progetto kantiano: purificare la ragion pratica
Kant sostiene che la ragion pratica (la facoltà che determina l'azione morale) deve essere liberata dall'«esperienza» in senso empirico-contingente: occorre un fondamento morale a priori, universale e necessario, cioè puro e indipendente dalle inclinazioni e dalle volontà particolari degli individui.

✨ Significato di "esperienza" in etica (correzione: uso gnoseologico/empirico)
Nel discorso etico il termine esperienza non si riferisce ai cinque sensi (come in ambito gnoseologico/epistemologico), bensì alle convinzioni morali individuali, alle inclinazioni e volontà contingenti: ciò che rende la morale "empirica" è il riferimento alle opinioni particolari, alle abitudini e ai giudizi soggettivi.

✨ Tipologie di relativismo etico
- Relativismo soggettivista (o soggettivismo morale): ogni individuo ha la propria concezione di ciò che è giusto; la giustizia è relativa al singolo.
- Relativismo culturale: norme e valori morali sono relativi a gruppi, culture o contesti storici (ciò che è "giusto" per una cultura può non esserlo per un'altra).

✨ Origine storica: i sofisti e Protagora
Si richiama la tradizione sofistica: Protagora con l’affermazione «l’uomo è misura di tutte le cose» come radice antica del relativismo che vede la verità e la norma come misurate dal soggetto (individuale o culturale).

✨ Pregio del relativismo: la tutela della libertà
Un punto a favore del relativismo etico è la difesa della libertà individuale: se non si possono imporre norme morali universali, ciascuno è libero di formarsi le proprie convinzioni morali, e questo protegge dall’autoritarismo morale.

✨ Limiti gravi del relativismo: anarchia etica e incoerenza
- Anarchia etica: senza una norma universale non ci sono argomenti razionali per condannare atti violenti o ingiusti (es. un'aggressione in classe o altre azioni scorrette non potrebbero essere giudicate universalmente sbagliate).
- Contraddizione logica: sostenere che «ognuno ha la propria norma» equivale a formulare una norma universale (paradosso). Se la tesi relativista è portata come verità generale, essa si auto-contraddice: affermare l'assenza di norme universali come regola universale è incoerente.

✨ L'antidoto storico: utilitarismo/pragmatismo (sophistic remedy)
Secondo la lezione, i sofisti — e in generale approcci consequenzialisti/ utilitaristi — rispondevano all'indeterminatezza morale proponendo il criterio dell'utile: si decide in base a ciò che è più vantaggioso o meno dannoso. Ma questo criterio è criticato come insufficiente per fondare l'etica.

✨ Critica dell'utilitarismo come base della morale
L'utile è anch’esso contingente e variabile («da oggi a domani»): è un criterio troppo particolare, dipendente da circostanze e preferenze, e quindi inadatto a costituire una base stabile per una norma morale che pretende di essere universale e necessaria.

✨ Confronto con le leggi scientifiche
Si accenna all'obiezione ricorrente: nelle scienze naturali si trovano leggi universali e necessarie; gli esseri umani però sono complessi e contraddittori, perciò può sembrare difficile ridurre il comportamento umano a leggi universali come avviene in fisica o biologia. La lezione riconosce questa difficoltà ma sottolinea che la rinuncia all’universalità in etica sarebbe grave e implica l’abbandono dell’idea stessa di giustizia.

✨ Il dilemma conclusivo
La scelta è netta: o si trova «la» norma etica che sia universale e necessaria (cioè l’unico tipo di norma che merita questo nome), oppure si deve coerentemente rinunciare a parlare di giustizia come realtà condivisibile e riconoscibile. Non ci sono soluzioni concilianti: il relativismo assoluto libera ma dissolve la giustizia; la necessità di una norma universale è la sfida che Kant si propone di affrontare.


🖼️ Notable Works / Figures

Filosofo: Immanuel Kant (1724–1804)
Protagonista dell’argomento: vuole fondare la ragion pratica su principi a priori, universali e necessari (la lezione indica la necessità di purificare la ragion pratica dall'empirico).

Sophisti / Protagora (V sec. a.C.)
Protagora è ricordato tramite la massima «l’uomo è misura di tutte le cose», che rappresenta l'origine storica del relativismo.

Esempi didattici
Apollino / Napolino — personaggi-esempio usati dal docente per illustrare come, in assenza di norme universali, chiunque potrebbe giustificare atti violenti come «giusti» secondo la propria norma.
Episodio di violenza scolastica (allusione a un alunno che picchia un altro in classe) — usato come esempio concreto dell'impossibilità di criticare comportamenti se si assume il relativismo assoluto.


📖 Supporting Details

  • Terminologia chiave: ragion pratica (practical reason), puro / a priori, universale e necessario, esperienza (in etica = inclinazioni e concezioni contingenti), gnoseologico (epistemologico), relativismo etico / soggettivismo, relativismo culturale, anarchia etica, utilitarismo / criterio dell'utile, contraddizione logica del relativismo.
  • Richiamo storico: sofisti e Protagora come anticipatori del relativismo.
  • Argomentazioni principali: il relativismo preserva la libertà individuale ma priva la società di strumenti morali per condannare o argomentare contro azioni ingiuste; l’utilitarismo è insufficiente perché l’utile è variabile e non fornisce stabilità normativa; la filosofia morale kantiana cerca invece un principio normativo non fondato sull’esperienza individuale.
  • Esempi concreti citati: aggressione in classe (impossibilità di condanna in assenza di norma), dibattito sull’aborto (entrambi i lati rivendicano verità morale universale), questioni culturali e storiche (diversi giudizi di giustizia nelle epoche e tra i popoli).
  • Richiami argomentativi: la lezione sottolinea la necessità di evitare l’ipocrisia di «fingere» di possedere valori universali quando in realtà si difendono posizioni particolari.

🧩 Connections & Consequences

  1. Come si colloca questo tema nel contesto più ampio: la tensione tra universalismo e relativismo attraversa tutta la teoria morale moderna — Kant rappresenta la risposta che cerca una giustificazione razionale e a priori della moralità, opponendosi agli approcci empirici, soggettivisti o consequenzialisti.
  2. Perché è importante: stabilire se esistono norme morali universali e necessarie è determinante per il diritto, la politica, l'educazione civica e per la possibilità stessa di criticare e migliorare pratiche sociali ritenute ingiuste. Senza un fondamento normativo condivisibile, la convivenza civile e la giustizia pubblica perdono strumenti di argomentazione razionale.
  3. Riferimenti interdisciplinari: richiami alla storia della filosofia (sofisti vs. Kant), alla teoria politica (libertà vs. ordine morale), e alla metodologia scientifica (confronto tra leggi naturali e norme umane). Comprendere questa lezione aiuta a leggere successivi sviluppi: l'elaborazione kantiana dell'imperativo categorico, le risposte utilitariste o contrattualiste, e le moderne discussioni su relativismo culturale e diritti umani.

Nota finale: la lezione lascia aperta la sfida centrale della filosofia morale contemporanea: trovare (o rigettare) un principio etico che sia davvero universale e necessario, senza rinunciare alla libertà e al pluralismo.