Kant: solitudine dell'uomo
Filosofia — 12 November 2025
Kant: la Critica della Ragion Pratica, la solitudine dell'uomo giusto e i postulati pratici
🏛 Context & Background
Le prime battute della lezione riguardano aggiornamenti organizzativi sul programma di storia e letture da escludere per assenze e per concentrare il lavoro: si decide di eliminare alcuni temi relativi ai primi anni dopo l’unità d’Italia e di partire dal blocco su cultura, civilizzazione e Terza guerra d’indipendenza. La parte filosofica della lezione affronta poi la Critica della ragion pratica di Immanuel Kant, con focus sull’etica kantiana, il problema della solitudine dell’uomo giusto, il rapporto tra giustizia e felicità e la “soluzione” kantiana basata sui postulati pratici (Dio, immortalità dell’anima, regno dei fini) come ragionevoli speranze.
🔑 Key Concepts & Developments
📘 Aggiornamenti sul programma di Storia
La docente annuncia la cancellazione di alcune parti già trattate a causa delle numerose assenze: vengono tolti dal programma i segmenti sui brigantaggi, sull’episodio Garibaldi ad Aspromonte (la spedizione del 1862 e il ferimento di Garibaldi a Aspromonte) e sulla questione del trasferimento della capitale a Firenze. Si manterà invece la trattazione su cultura, civilizzazione e Terza guerra d’indipendenza. Tra le letture, vengono eliminate le parti relative al brigantaggio e a Massimo D’Azeglio («L’Italia è fatta; resta da fare gli italiani»), mentre resta in programma la lettura del Gettysburg Address. Vengono citate specifiche pagine/letture dal libro (pp. 478, 479, 482) e un articolo del Corriere su un libro di Gianni Oliva (anch’esso rimosso perché riguarda il brigantaggio).
✨ Introduzione all’etica kantiana: origine e tono dell’ottimismo kantiano
Si richiama brevemente la Critica della ragion pura (Kant) come ricostruzione delle basi della scienza dopo la critica empirista (con esplicita correzione della lezione: l’autore che mise in crisi la fiducia ingenua nella ragione scientifica è David Hume). La Critica della ragion pratica mostra tuttavia un Kant più “pratico”: l’etica kantiana è fiduciosa nella ragione umana e nella sua capacità di creare libertà e progresso, ma questa fiducia è limitata dal riconoscimento dei limiti della natura umana. Kant è quindi ottimista “con riserve”: crede nel miglioramento umano ma non nella perfezione totale dell’uomo.
⚖️ La solitudine dell’uomo giusto (conseguenze pratiche dell’imperativo categorico)
Seguendo l’imperativo categorico, il soggetto morale può trovarsi isolato in una società che non riconosce o non punisce l’ingiustizia: esempio tipico è lo studente che non copia durante un compito, o il cittadino che rispetta le regole (riporta un portafoglio, paga le tasse, rispetta il codice della strada) mentre molti altri non lo fanno e l’autorità non interviene. Questa condizione genera la «solitudine dell’uomo giusto»: incomprensione, derisione sociale, possibile infelicità e perdita della speranza se gli sforzi virtuosi restano del tutto non riconosciuti.
🔍 Distinzione tra desiderio di riconoscimento e utilitarismo
La lezione insiste sulla differenza tra agire per un interesse utilitaristico (aspettarsi una ricompensa concreta e personale) e agire per amore della giustizia in senso disinteressato. Il riconoscimento auspicato dallo “studente kantiano” non è necessariamente un plauso pubblico o una gratificazione narcisistica, ma il fatto che il sistema (l’insegnante, le istituzioni) distingua i giusti dagli ingiusti: è il desiderio che il mondo sia giusto, non un calcolo di vantaggio personale.
⛓ Confronto storico-filosofico: Kant vs. Hegel/Marx e totalitarismi
La lezione confronta l’ottimismo limitato di Kant con l’ottimismo “senza limiti” di Hegel e Marx (e con le versioni politiche che ne derivano, cioè i totalitarismi di destra e sinistra). Per Hegel e Marx la storia procede verso la realizzazione totale della ragione o della giustizia (palingenesi, rigenerazione dell’uomo): un ottimismo che non riconosce i limiti antropologici che, invece, Kant pone.
🛟 La “soluzione” kantiana: postulati pratici e teoria delle ragionevoli speranze
Kant non propone una soluzione scientifica/gnoseologica al problema (non si può dimostrare né l’esistenza di Dio né l’immortalità dell’anima né la realizzabilità completa del regno dei fini in questo mondo). Tuttavia, a livello etico/pratico introduce i postulati pratici: credere ragionevolmente in Dio, nell’immortalità dell’anima e nel regno dei fini come “postulati” utili per sostenere l’agire morale. Questa non è conoscenza certa ma speranza razionale: la “teoria delle ragionevoli speranze” che permette di mantenere la motivazione morale.
✝️ Critica della certezza religiosa assoluta
Kant argomenta che la certezza assoluta dell’esistenza di Dio sarebbe controproducente per l’autonomia morale: se fosse certo che Dio vigila e punisce ricadremmo in eteronomia (si agisce per obbedienza/remunerazione), non più per rispetto della legge morale come legge interna. Meglio dunque il regime della speranza ragionevole che garantisce autonomia morale.
🖼️ Notable Works / Figures
Filosofo: Immanuel Kant (1724–1804)
Autore delle Critiche fondamentali: Critica della ragion pura (gnoseologia), Critica della ragion pratica (etica) e Critica del giudizio. Qui al centro è la Critica della ragion pratica e il concetto di imperativo categorico.Esempio storico: Giuseppe Garibaldi — Aspromonte (1862)
Episodio post-unitario citato nella parte di storia che viene però rimossa dal programma.Autore/lettura storica citata
Gianni Oliva — articolo sul Corriere (lettura rimossa perché riguarda il brigantaggio).Riferimento storico-letterario
Massimo D’Azeglio — famoso aforisma «L’Italia è fatta; resta da fare gli italiani.» (lettura rimossa).Documento storico conservato in programma
Gettysburg Address (lettura lasciata in programma).Filosofi citati per confronto
David Hume (critico dell'empirismo che mise in crisi certezze della ragione scientifica); Georg Wilhelm Friedrich Hegel e Karl Marx (ottimismi storici e palingenetici).Figure antiche utilizzate come riferimenti concettuali
Socrate (modello di razionalismo morale) e Platone (concetto di Eros; mito del cocchio alato).
📖 Supporting Details
- Programma di storia: vengono tolti i segmenti su brigantaggio, Garibaldi ad Aspromonte, trasferimento della capitale a Firenze. Si mantiene cultura e civilizzazione e la Terza guerra d’indipendenza.
- Letture eliminate: articolo del Corriere su Gianni Oliva (brigantaggio); due letture sul brigantaggio; lettura su D’Azeglio (questione dell’unità culturale). Restano: la lettura del Gettysburg Address e una lettura sul libro (pagina 482) che riguarda invece l’incorso? (la lezione precisa che rimane una sola lettura dal libro inerente il discorso di Gettysburg). Pagine citate dal libro: 478, 479, 482.
- Termini filosofici corretti e rilevanti: Critica della ragion pura, Critica della ragion pratica, imperativo categorico, postulati pratici, antinomie, autonomia/eteronomia, ragionevoli speranze, regno dei fini (in italiano: regno dei fini), immortalità dell’anima, Dio.
- Correzioni di trascrizione: “distruzione operata da Jung” → distruzione operata da Hume; “imperativo categorie” → imperativo categorico; “regno dei figli” → regno dei fini; “demonismo” → eudemonismo / eudaimonia (felicità) come termine di riferimento per la relazione tra giustizia e felicità; “riporta il borzello” → restituire il portafoglio / borsello; “Aspromonte” corretta da “Astromonte/Astromonte”; “Firenze” corretta da “Tiresi/Tiresi”.
- Esempi concreti utilizzati dal docente: studente che non copia (esempio autobiografico a Montepulciano — supplenza, episodio di una studentessa che chiede di non svolgere un compito perché aveva visto la versione il giorno prima), persona che restituisce il portafoglio, contribuente onesto in un mondo di evasori fiscali, automobilista che rispetta i limiti in autostrada mentre altri superano i limiti e la polizia non interviene, test di ammissione a medicina dove alcuni copiano e altri no.
- Concetti psicologici/sociali: sensazione di avvilimento, vergogna, isolamento, derisione da parte dei compagni, perdita di speranza; distinzione tra agire per amore della giustizia (disinteressato) e agire per ricompensa/utilitarismo (egoistico).
- Metafore e riferimenti platonici: mito del cocchio (cavallo nero = passioni; cavallo bianco = aspirazione al bene), concetto di Eros come amore per il bene e per il bello, distinzione tra desiderio platonico e passioni.
- Frase kantiana citata (italiano): «Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me.» Interpretazione: il cielo stellato rappresenta la speranza razionale / dimensione trascendente (regno dei fini, Dio), mentre la legge morale dentro di me rappresenta l’autonomia e la fonte della dignità morale dell’uomo.
🧩 Connections & Consequences
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Collocazione nel quadro più ampio: la lezione collega il problema etico-kantiano con questioni politiche e civiche contemporanee e storiche (onestà individuale vs. norme sociali), inserendo Kant in un dialogo con Hume (critica), con Hegel e Marx (ottimismi storici), e con la tradizione platonico-socratica (Eros, mito del cocchio). Questo approccio sinottico aiuta a comprendere Kant non come isola, ma come momento decisivo nella storia della filosofia moderna: da una parte restaurazione della razionalità scientifica, dall’altra una critica dei limiti antropologici nella sfera morale.
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Perché importa per sviluppi successivi: il tema della solitudine dell’uomo giusto e della necessità dei postulati pratici conduce direttamente a discussioni sul rapporto tra morale e religione, autonomia/eteronomia, e sulle basi motivate dell’impegno etico in società pluralistiche. Comprendere la distinzione tra motivazioni disinteressate e utilitaristiche è fondamentale per leggere la filosofia morale contemporanea e per affrontare dilemmi civici (es.: comportamento collettivo, fiducia nelle istituzioni).
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Cross‑references e possibili approfondimenti:
- Leggere la Critica della ragion pratica per l’argomentazione sui postulati pratici e la famosa formulazione della legge morale.
- Confrontare con Hume (sulla critica delle cause ultime) e con Hegel/Marx (sul progresso storico e la possibilità di «perfettibilità» umana).
- Riprendere il mito platonico del cocchio per approfondire la psicologia morale e la distinzione tra passioni e amore per il bene (Eros).
- Riflessioni civiche: come istituzioni e sanzioni (es.: controlli, punizioni, riconoscimento del merito) sono strutture necessarie per sostenere la vita morale secondo Kant, pur preservando l’autonomia.
Se desiderate, preparo: - uno schema riassuntivo per il ripasso (punti chiave in elenco); - esercizi di comprensione (domande sul testo kantiano e casi applicativi: copia a un compito, evasione fiscale, rispetto delle regole stradali); - letture consigliate e riferimenti precisi alle sezioni della Critica della ragion pratica (capitoli e passaggi chiave).