Alla luna e donne di Montale

Italiano — 13 November 2025


📚 Leopardi — “Alla luna” (1819): anniversario, rimembranza, metamorfosi del dolore; e introduzione a Montale (collezioni e figure femminili)

(Leopardi: lettura e analisi del testo “Alla luna”, confronto con Petrarca e Zibaldone; passaggio introduttivo su Eugenio Montale: raccolte, figure femminili e contesto storico-culturale.)


🏛 Context & Background

Giacomo Leopardi (1798–1837), poeta e pensatore centrale del primo Ottocento italiano, lavora in questo periodo (testo di riferimento: “Alla luna”, databile al 1819) temi ricorrenti della sua produzione giovanile: il rapporto dialogico con la natura, la memoria (rimembranza), la sofferenza personale che si trasforma in esperienza estetica e cognitiva, e il confronto con la tradizione poetica (Petrarca, echi danteschi). La lezione passa poi ad una prima introduzione su Eugenio Montale (1896–1981): le raccolte principali, il rapporto con la storia (il fascismo) e le figure femminili simboliche che percorrono la sua poetica.


🔑 Key Concepts & Developments

🌙 Il tema dell’anniversario in “Alla luna”
Leopardi apre il componimento con la formula temporale «Or volge l’anno»: il motivo dell’anniversario (il ritorno ciclico di una visita alla luna) è centrale. L’“anniversario” crea la cornice narrativa: il poeta si rivolge alla luna come se parlasse a una donna, ricordando la visita di un anno prima e aprendo il confronto tra passato e presente.

👩‍🌙 La luna come figura femminile e possibile immaginario dantesco
La luna viene personificata e trattata come interlocutrice femminile: «O graziosa luna». La lezione sottolinea la delicatezza e la raffinatezza della figura lunare, paragonandone i «volti affannati» a immagini dantesche (anche se non è un dato testuale esplicito di Leopardi, si segnala un possibile richiamo all’immaginario medievale). La luna appare come donna fragile, materna, dal volto nebuloso che riflette lo stato d’animo del poeta.

🌿 Dialogo con la natura: confronto con Petrarca
Leopardi instaura un dialogo con la natura che è «muta ascoltatrice» delle sofferenze umane — sovrapponibile a modelli petrarcheschi. Il docente richiama Petrarca: la celebre strofa «Chiare, fresche e dolci acque» (Rime al modello petrarchesco, Laura) come esempio di un paesaggio che accoglie e consola il poeta (Petrarca chiede alle acque di accogliere le sue spoglie e spera che Laura pianga sulla sua tomba). Leopardi, però, tratta la natura in modo diverso: non come consolazione risolutiva, ma come interlocutrice che fa emergere rimembranze e un senso di infinito.

🧠 Rimembranza / “rinembrare” (termine e funzione)
Il testo analizza il termine «rimembranza» (e il verbo arcaico «rinembrare»), che per Leopardi significa non solo ricordare in senso astratto ma «sentire di nuovo nelle membra», rivivere fisicamente l’emozione passata. La rimembranza, pur essendo ricordo di un dolore, genera piacere: «Eppur mi giova la ricordanza…» — contraddizione apparente che Leopardi sfrutta per mostrare la trasformazione emotiva del ricordo.

♻️ Metamorfosi del dolore nella memoria
La lezione sviluppa l’idea che il dolore nel ricordo subisca una trasformazione (una «metamorfosi»): non scompare ma si rielabora, si metabolizza, diventa più consapevole e assume una qualità diversa. Il dolore resta presente, ma la distanza temporale e la rielaborazione mnemonica permettono che il ricordo provochi anche piacere o godimento.

📚 Zibaldone: Teoria del piacere, il vago e l’indefinito, rimembranze
Il docente rimanda al Zibaldone di Leopardi (appunti, non destinati alla pubblicazione) — in particolare alle pagine indicate in classe (citazione: «pagine 20 e seguenti») dove Leopardi elabora la «teoria del piacere» e il rapporto tra desiderio infinito e realtà finita. Punti chiave esposti: - Il desiderio umano tende al piacere/ felicità considerati un tutt’uno. - Questo desiderio è “senza limiti” (né per durata né per estensione): l’animo cerca un piacere infinito che la realtà finita non può offrire. - Conseguenza: i piaceri reali, limitati, risultano in una tensione insoddisfatta — ogni piacere è visto anche come fonte di dispiacere perché non realizza il desiderio illimitato dell’anima. - Da qui derivano i temi del «vago» e dell’«indefinito» che rinviano alla tensione verso l’infinito estetico ed esistenziale.

(Il docente indica di leggere e sottolineare le parti del Zibaldone che richiamano i concetti discussi in classe; esercizio assegnato.)


🖼️ Notable Works / Figures

Poeta: Giacomo Leopardi (1798–1837)
Testo in analisi: “Alla luna” (1819 circa)
Ritorno temporale («Or volge l’anno»), personificazione della luna, rimembranza, metamorfosi del dolore, dialogo con la natura. Collegamento al Zibaldone: teoria del piacere e concetto di infinito/vago.

Confronto: Francesco Petrarca (1304–1374)
Citazione testuale significativa: «Chiare, fresche e dolci acque» (Petrarca, invocazione delle acque e di Laura); Petrarca come modello di dialogo con la natura e di «natura consolante».

Riferimenti letterari e iconografici
Riferimenti occasionali a Dante (immaginario dantesco nei «volti paradisiaci»), per confrontare figure femminili/visive della tradizione.

Testo teorico: Zibaldone di pensieri (Leopardi)
Parti indicate in classe: pagine 20 e seguenti — «Teoria del piacere», «Il vago e l’indefinito», «Rimembranze della fanciullezza».

Poeta (introduzione): Eugenio Montale (1896–1981)
È introdotta la figura di Montale come poeta centrale del Novecento: collezioni principali, figure femminili allegoriche, situazione personale-politica (non adesione al fascismo, licenziamento, successiva collaborazione con il Corriere della Sera). Premio Nobel per la letteratura nel 1975.


📖 Supporting Details (tutti i nomi, termini e dati menzionati)

  • Testo leopariano analizzato: “Alla luna”; aperture citate: «O graziosa luna», «Or volge l’anno, sovra questo colle / Io venia pien d’angoscia a rimirarti…» (richiamo testuale del docente).
  • Concetti-chiave: anniversario, rimembranza / rinembrare, metamorfosi del dolore, dialogo con la natura, volto nebuloso della luna, piacere e dispiacere, vago e indefinito, infinito come tensione del desiderio.
  • Confronto poetico-letterario: PetrarcaRime (citazione: «Chiare, fresche e dolci acque»). Funzione delle «acque» come ascoltatrici e consolatrici.
  • Termine arcaico spiegato: rinembrare = «sentire di nuovo nelle membra» (spiccata connotazione somato-emotiva del ricordo).
  • Lessico latino/culturale: labor → «lavoro», da cui travagliosa come «faticosa, travagliata» (spiegazione etimologica usata per chiarire “travagliosa era la mia vita”).
  • Zibaldone: appunti privati, non pubblicati in vita; il docente segnala precise sezioni: “Teoria del piacere”; “Il vago e l’indefinito”; “Le rimembranze della fanciullezza” (pagine indicate in lezione: p. 20 e seguenti). Indicazione pratica: leggere e sottolineare frasi che richiamano i concetti affrontati.
  • Indicazione d’esercizio: preparare la lettura del Zibaldone per martedì; il docente chiede di sottolineare le parti che ricordano i concetti affrontati in classe.
  • Passaggio a Montale: elencate le raccolte principali (con correzione/precisazione storica):
  • Ossi di seppia (1925) — raccolta fondamentale.
  • Le occasioni (1939).
  • La bufera e altro (1956).
  • Satura (1971).
  • Altre opere minori o di prosa: citati Diario del ’71 e del ’72 e altri testi di prosa; menzionata una raccolta di prose (trascrizione incerta nel testo orale: “la farfalla…” → docente accenna a volumi di prosa).
  • Contesto storico per Montale: non adesione al fascismo → licenziamento da incarichi statali; successivamente collaborazione con il Corriere della Sera; ha ricevuto il Premio Nobel 1975.
  • Figure femminili nell’opera di Montale (nomi e ruoli interpretativi):
  • Clizia (da Clytie della mitologia; figura allegorica principale nelle Occasioni; simbolo di cultura, di memoria, elemento mitico): segue il sole → correlazione con il mito di Clytie trasformata in girasole.
  • La Volpe → figura poetica identificata con Maria Luisa Spaziani (giovane poetessa; rapporto sentimentale/poetico con Montale; presenza di ricordi e di versi che sembrano raccontare episodi affettivi e anche sessuali).
  • Mosca → soprannome di Drusilla Tanzi (la moglie), figura che subisce processi di desublimazione: personaggio concreto, segnato da fragilità (es. problemi di vista) e da una sorte di «desublimazione» rispetto all’ideale.
  • Altre figure citate criticamente: Beatrice (richiamo petrarchesco/medievale) e riferimenti a figure che la critica ha individuato (es. forme di “Annetta/Annina” — trascrizione incerta nella lezione orale: la docente segnala che la critica usa diverse etichette; approfondiremo in classe).
  • Terminologia critica usata per Montale: allegorismo umanista (Clizia come allegoria della cultura che contrasta il dramma storico), allegorismo animale (valorizzazione degli istinti e della vitalità come possibili salvagenti nel mondo privo di senso), desublimazione (abbassamento/sgretolamento dell’ideale nella figura concreta di Mosca), allegorismo apocalittico (senso di vuoto e mancanza di senso nella rappresentazione allegorica moderna).
  • Indicazione didattica: il docente precisa che approfondirà Montale nella prossima lezione (appuntamento: martedì). Chiede di studiare le quattro raccolte principali e di prepararsi al confronto tra le figure femminili e il loro ruolo allegorico.

🧩 Connections & Consequences

  1. Collocazione storica e teorica:
  2. Leopardi dialoga con la tradizione (Petrarca, possibili echi danteschi) ma elabora una visione moderna del dolore e della memoria: la rimembranza non è solo perdita, ma rielaborazione che apre al vago/indefinito e alla tensione verso l’infinito (tema fondante dello Zibaldone).
  3. Montale, parlando in forma moderna e simbolica, trasforma figure femminili reali in allegorie (“Clizia”, “La Volpe”, “Mosca”) che permettono di rappresentare la crisi storica, culturale e la perdita di senso del Novecento.

  4. Perché questo importa per lo studio letterario:

  5. Comprendere come Leopardi rielabora il dolore nella dimensione estetica aiuta a leggere la poetica romantica italiana e il passaggio dalla nostalgia petrarchesca a un sentimento filosofico dell’infinito.
  6. Analizzare Montale e le sue figure femminili introduce lo studente alle strategie poetiche del Novecento (allegoria, simbolo, desublimazione), al rapporto fra vita reale e montatura poetica e al contesto politico-culturale (fascismo, esilio morale o perdita di incarichi).

  7. Cross-references utili:

  8. Leggere Petrarca (Rime: la canzone con «Chiare, fresche e dolci acque») come confronto per il topos della natura consolatrice.
  9. Consultare lo Zibaldone (sezioni indicate: teoria del piacere; il vago e l’indefinito) per vedere la riflessione filosofica di Leopardi sul desiderio e i limiti della realtà.
  10. Per Montale: leggere le raccolte Ossi di seppia e Le occasioni per individuare le figure femminili e valutare come la vita biografica (Irma Brandeis = Clizia; Maria Luisa Spaziani = la Volpe; Drusilla Tanzi = Mosca) venga trasformata in simbolo poetico.

Appunti pratici lasciati in classe / compiti: - Leopardi: leggere attentamente le pagine indicate del Zibaldone (p. 20 e seguenti): «Teoria del piacere», «Il vago e l’indefinito», «Rimembranze». Sottolineare i passaggi che richiamano i concetti discussi e preparare domande per martedì. - Montale: familiarizzare con le quattro raccolte principali (Ossi di seppia, Le occasioni, La bufera e altro, Satura) e annotare le figure femminili principali (Clizia, la Volpe, Mosca) e i loro possible ruoli allegorici; la lezione proseguirà martedì con un’analisi più sistematica.

Se vuoi, posso: - Fornirti la scansione degli estratti dello Zibaldone citati (pagine chiave) con commento testuale; oppure - Preparare una comparazione testuale diretta tra «Alla luna» e la strofa petrarchesca «Chiare, fresche e dolci acque» per esercitarti nel confronto. Quale preferisci?