Storia d'Italia fino al 1900
Storia — 26 November 2025
📚 La crisi sociale e politica in Italia tra Otto e Novecento: Milano 1898, la repressione, l’assassinio di Umberto I (1900)
🏛 Context & Background
Lezioni centrali sulla fase di transizione tra XIX e XX secolo in Italia: il progressivo aumento delle tensioni sociali (operaie e contadine), le manifestazioni per il costo della vita e la repressione dello Stato, la risposta politica della monarchia e le conseguenze immediate — radicalizzazione dell’estrema sinistra e l’omicidio del re. Si delinea inoltre l’avvio dell’età giolittiana e il quadro degli estremismi (sia di sinistra sia di destra) che caratterizzeranno i decenni successivi.
🔑 Key Concepts & Developments
🛠️ Proletariato: definizione concreta
Il proletariato è la classe sociale dei lavoratori salariati. Va distinta in proletariato rurale (contadini) e proletariato urbano (operai delle fabbriche). Entrambe le categorie sono povere, sfruttate e costrette a protestare per condizioni di vita e prezzi dei beni di prima necessità.
📅 Le manifestazioni di Milano (8–9 maggio 1898)
Nel weekend dell’8–9 maggio 1898 a Milano si svolge una grande manifestazione operaia organizzata dal Partito Socialista: partecipano operai (proletari urbani) che protestano soprattutto per l’aumento dei prezzi e il peggioramento delle condizioni di vita. La manifestazione è inizialmente pacifica, non vi sono azioni terroristiche o assalti istituzionali.
🔫 Repressione militare e responsabilità dello Stato
Il governo incarica l’esercito di disperdere i manifestanti. Il generale Fiorenzo Bava Beccaris ordina l’uso di cannoni e forze militari per reprimere la folla: ne consegue una repressione violenta che provoca circa un centinaio di morti e molti feriti. La violenza proviene dallo Stato/forze dell’ordine e non dagli operai.
👑 Reazione del re: la concessione dell’onorificenza
Il re Umberto I non stempera il conflitto; al contrario premia Bava Beccaris con un’onorificenza (il docente cita il nastro azzurro, colore della dinastia Savoia). Questo gesto è percepito come una palese approvazione della repressione e come un’offesa alle vittime e alle loro famiglie. Produce forte sdegno e radicalizza settori dell’estrema sinistra che vedono il re come un bersaglio politico.
⚠️ Conseguenze politiche immediate: crisi di governo e cambi di governo
L’evento provoca nuovamente crisi governative. Dopo Di Rudini, salta il governo e subentra un esponente con matrice autoritaria militare: il generale Luigi Pelloux (il docente lo nomina come successore con connotazione reazionaria). La scelta di un militare a capo del governo segnala una tendenza a controllo più stretto e censura, confliggendo con i bisogni di mediazione sociale.
💥 Estremismo e politica: l’anarchismo e la “propaganda con i fatti”
Negli ambienti anarchici e dell’estrema sinistra si diffonde l’idea che l’uccisione dei potenti possa essere mezzo di riscatto e incentivo alla rivolta popolare (dottrina della “propaganda per il fatto” — uso della violenza per scardinare il potere). Tali ambienti sono pronti a considerare la vendetta per i morti di Milano come giustificazione per l’attentato.
🔪 L’attentato a Umberto I (29 luglio 1900) — Monza, Ippodromo
La sera del 29 luglio 1900, a Monza (all’Ippodromo), il re Umberto I viene assassinato da Gaetano Bresci, un operaio originario di Prato, emigrato negli Stati Uniti (viveva nel New Jersey/Paterson) e attivo in circoli anarchici. Bresci spara al re uccidendolo; viene arrestato, muore in carcere in circostanze controverse (la tesi ufficiale è il suicidio, ma permangono sospetti).
🏛 Successione e continuità monarchica
Dopo l’assassinio il motto “Il re è morto, viva il re!” sancisce immediata continuità: il successore è il figlio Vittorio Emanuele III (il docente sottolinea che regnerà quasi 46 anni, dal 1900 fino al 1946 circa), soprannominato nel discorso didattico “Sciaboletta” per la sua figura non imponente.
📈 L’età giolittiana: stabilità apparente e sfide
Dopo l’eccidio e l’assassinio prende avvio una fase nota come età giolittiana (dal nome di Giovanni Giolitti), periodo in cui Giolitti governerà a lungo (con interruzioni) e cercherà di stabilizzare l’Italia con politiche di mediazione. Giolitti è presentato come un moderato liberale-centrista che tenta di contenere sia l’estremismo di sinistra (socialismo, anarchismo) sia l’emergente estremismo di destra.
⚖️ L’emergere di una nuova estrema destra
Oltre all’estremismo di sinistra, alla fine dell’Ottocento emerge una nuova estrema destra con “nuovi ismi” e nuovi valori rispetto al tradizionale clericalismo/monarchismo: è un fenomeno da conoscere per comprendere la posizione politica di Giolitti e i pericoli che l’Italia dovrà affrontare nel primo Novecento.
🖼️ Notable Works / Figures
Protagonista: Fiorenzo Bava Beccaris
Generale dell’esercito incaricato di reprimere la manifestazione di Milano dell’8–9 maggio 1898; ordinò l’uso di cannoni contro la folla, causando circa un centinaio di morti. In seguito fu ricompensato dal re, gesto che suscitò scandalo e polemiche.Vittima: Umberto I (1844–1900)
Re d’Italia dal 1878 fino all’assassinio il 29 luglio 1900; la sua decisione di premiare i responsabili della repressione consolidò l’ostilità nei suoi confronti.Autore dell’attentato: Gaetano Bresci (1869–1901?)
Operaio tessile di Prato emigrato negli Stati Uniti (attivo in circoli anarchici del New Jersey/Paterson). Tornò in Italia e il 29 luglio 1900 uccise Umberto I a Monza; arrestato, morì in carcere in circostanze controverse.Successore: Vittorio Emanuele III (re dal 1900 al 1946)
Figlio di Umberto I; regnerà per quasi 46 anni, attraversando due guerre mondiali e il regime fascista.Giovanni Giolitti
Leader politico moderato-liberale; figura centrale dell’età giolittiana che seguì gli eventi, cerca mediazione tra centro-destra, centro-sinistra ed evitare gli estremismi.Luigi Pelloux
Generale che divenne presidente del Consiglio dopo la crisi; figura di matrice autoritaria e segno del ricorso a governanti legati all’esercito in momenti di repressione.Luigi Lucheni
Anarchico che assassinò l’imperatrice d’Austria Elisabetta (“Sissi”) nel 1898 (citazione a titolo di esempio della pratica degli attentati anarchici contro i potenti).
📖 Supporting Details (tutti i dati e termini citati)
- Date chiave: 8–9 maggio 1898 (manifestazioni di Milano); 29 luglio 1900 (assassinio di Umberto I a Monza).
- Luoghi: Milano (piazze e strade), Monza (Ippodromo), Prato (origine di Bresci), New Jersey / Paterson (residenza di Bresci negli USA).
- Personaggi: Fiorenzo Bava Beccaris, Umberto I, Gaetano Bresci, Vittorio Emanuele III, Giovanni Giolitti, Luigi Pelloux, Di Rudini (cambio di governo), Crispi (richiamato come riferimento storico), Luigi Lucheni (es. anarchico autore di un altro attentato).
- Eventi e numeri: uso dei cannoni da parte delle forze armate; circa cento morti nelle repressioni di Milano; assassinio con tre colpi di pistola (Bresci) — il docente riporta che sparò tre colpi.
- Cause immediate delle manifestazioni: aumento del prezzo dei beni di prima necessità, fame, condizioni di lavoro durissime.
- Definizioni politiche: proletariato urbano = operai; proletariato rurale = contadini; anarchismo = dottrina che rifiuta ogni autorità statale e spesso giustifica la violenza come mezzo di lotta (propaganda per il fatto).
- Azione statale: l’uso della forza militare per “reprimere” proteste; l’onorificazione dei repressori come segnale politico.
- Termini politici: antiparlamentarismo, antisocialismo, reazionarismo, bismarckiano (citato come modello autoritario applicato da destra), età giolittiana, estremismo di sinistra (socialismo, anarchismo) e nuova estrema destra (nuovi ismi rispetto al vecchio gerarchismo/clericalismo/monarchismo).
- Simboli: nastro azzurro (colore della casa Savoia; spiegazione didattica del docente: l’azzurro delle nazionali sportive italiane è un’eredità monarchica).
- Indicazioni metodologiche per lo studente (come redigere la data/evento): inserire data, luogo (complemento di stato in luogo), complemento d’agente (chi ha compiuto l’atto), e sintetizzare i protagonisti: vittima — carnefice — luogo — ragioni dell’attentato.
🧩 Connections & Consequences
- Come si inserisce nel quadro più ampio:
- Gli eventi di Milano (1898) e l’assassinio di Umberto I (1900) segnano il passaggio dall’Ottocento al Novecento in Italia: mostrano l’inasprirsi dei conflitti sociali, la fragilità delle istituzioni liberali e la polarizzazione politica che anticiperà la violenza politica del XX secolo.
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L’uso della repressione statale contro proteste sociali e l’elogio ufficiale dei repressori accentuano la radicalizzazione dell’estrema sinistra (anarchici e socialisti) e la nascita di nuovi movimenti estremisti a destra.
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Perché conta per comprendere sviluppi successivi:
- La reazione del re e dello Stato mostra il fallimento di una politica conciliativa che avrebbe potuto stemperare i conflitti; invece si alimenta il risentimento e l’idea della “giustizia privata” da parte degli oppositori, favorendo attentati e violenze.
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L’età giolittiana, che segue questi eventi, va letta come tentativo di mediazione e stabilizzazione, ma dentro un panorama politico già profondamente segnato da estremismi e crisi di legittimità.
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Collegamenti ad altri argomenti trattati:
- L’anarchismo e la pratica dell’attentato si connettono ad altri fatti europei (es.: omicidio dell’imperatrice Elisabetta, opera di Luigi Lucheni).
- Il riferimento al colore azzurro delle nazionali sportive italiane fornisce un esempio di eredità culturale e simbolica della monarchia ancora presente nella Repubblica.
Nota finale didattica (istruzioni del docente riprese): quando redigete una scheda sull’episodio annotate chiaramente: data (29 luglio 1900), luogo (Monza, Ippodromo), agente (Gaetano Bresci, anarchico originario di Prato, emigrato negli USA), vittima (Umberto I), antefatto (repressione di Milano, 8–9 maggio 1898, responsabilità di Bava Beccaris e premio da parte del re), e motivazioni dell’attentato (vendetta e azione politica degli anarchici contro il potere).